Le emozioni rappresentano la prima esperienza che i bambini fanno del mondo e delle relazioni con le persone che li circondano. Attraverso le emozioni i bambini danno forma ai propri pensieri, agli apprendimenti, ai legami affettivi, al proprio percorso di crescita.
L’espressione e la condivisione delle emozioni è un prezioso strumento per interagire e comunicare con l’ambiente e per far comprendere i propri bisogni.
E se un bambino tiene per sé le proprie emozioni dolorose?
Alcuni bambini, anche se appaiono simpatici e socievoli, mantengono i propri vissuti emotivi completamente privati, raramente affermano di essere tristi, spaventati o arrabbiati, sembra che non abbiano emozioni da condividere, manifestando un atteggiamento quasi di impassibilità. Questi bambini sono convinti che chiedere aiuto per affrontare i loro stati d’animo non sia una buona idea, che li farebbe sentire peggio invece che meglio, temono di essere rifiutati o non compresi, sperimentando vergogna nel doversi raccontare agli altri. Vi sono bambini che non hanno fiducia nelle capacità di contenimento dell’adulto e temono che le proprie emozioni siano troppo grandi o che possano ferire chi li ascolta. Decidono quindi di affrontare da soli le proprie emozioni, e di autocontenersi invece che chiedere aiuto, convincendosi di non aver bisogno. Quello che in realtà sta accadendo è la messa in atto di un faticoso e stressante tentativo di reprimere le proprie emozioni. Ma queste non vengono eliminate, anzi spesso, nel tentativo di farle sparire diventano più grandi e più forti, a causa di tutta la pressione che serve per tenerle nascoste. Le emozioni represse ricompaiono quindi sotto altre forme, sintomi fisici, comportamenti problematici, causando sofferenza a se stessi e spesso anche agli altri.
Un po’ come il principio della fisica secondo cui l’energia non può essere mai distrutta, ma soltanto trasformata, così le emozioni represse non vengono eliminate, ma emergono sotto le forme più disparate:
- Agitazione, ansia, preoccupazione
- Comportamenti compulsivi, disordini del comportamento
- Scoppi d’ira ingiustificati o nei confronti della persona sbagliata
- Difficoltà di concentrazione
- Enuresi notturna
- Incontinenza
- Incubi
- Isolamento dagli altri
- Fobie
- Ossessioni
- Iperattività, passare ossessivamente da un oggetto/comportamento a un altro per cercare di scappare dalla crescente pressione interna dovuta a emozioni troppo forti.
“Se un bambino è seduto sopra le proprie emozioni, non è libero di alzarsi e andarsene in giro, a passeggiare, ballare o scoprire nuovi spazi. Andarsene in giro per il mondo con i freni emotivi perennemente tirati limita la capacità di giocare, di imparare, di svilupparsi e crescere”
Quali Paure?
Ma cosa temono i bambini che non esprimono le loro emozioni? Di cosa hanno paura? Cosa li spinge a tenersi tutto dentro?
Molto spesso questi bambini temono che nel manifestare le proprie emozioni si possa verificare qualcosa di terribile. Le paure più comuni sono:
- Non essere capace di smettere di piangere, una volta iniziato a farlo
- Sentirsi sopraffatti in modo spaventoso e doloroso, senza riuscire a controllare la situazione
- Ferire in qualche modo le persone a cui si vuole più bene
- Esplodere
- Aggredire in modo violento
- Impazzire
- Picchiare
Questi bambini si sentono troppo minacciati dall’idea di esprimere le loro emozioni, come se sapessero di non possedere gli strumenti necessari per affrontarle.
Come si apprende a non esprimere le proprie emozioni?
A volte un genitore può non essere emotivamente disponibile ad accogliere i sentimenti del bambino. Può essere un ottimo genitore in tanti ambiti, nei giochi, nelle cure fisiche, nel divertimento, nel porre limiti, ma non altrettanto bravo nell’aiutare suo figlio nella gestione delle emozioni. Possiamo star affrontando un periodo difficile della nostra vita, dal punto di vista personale o professionale, possiamo essere alle prese con un secondo figlio, oppure possiamo non aver imparato a nostra volta ad esprimere e gestire al meglio le nostre di emozioni. Ad esempio, se siamo troppo impegnati con i nostri vissuti non elaborati, non potremmo essere del tutto presenti di fronte a quelli del bambino e quando non siamo consapevoli di ciò che proviamo, per i bambini è molto difficile riuscire ad esprimersi. Il fatto che i genitori fungano da modello evolutivo, fa sì che alcuni bambini credano che sia naturale reprimere alcune emozioni. Se in una famiglia è assente ogni espressione di emozione dolorosa, i bambini possono pensare che le emozioni dolorose siano sbagliate o pericolose. Vi sono famiglie, invece, in cui alcune emozioni sono accettate, come la gioia e la tristezza, mentre altre sono proibite, come ad esempio la rabbia. Così, i bambini non apprendono che esprimere tale emozione costituisca di per sé un netto e importante beneficio, né possiedono un modello di rabbia da usare come sana espressione di protesta, come mezzo per raggiungere in modo autentico l’altra persona e per soddisfare un proprio bisogno.
Perché é importante aiutare i bambini a elaborare le proprie emozioni?
Quando un bambino è aiutato ad affrontare le sue emozioni intense o dolorose, affiancato con pazienza, imparerà a considerarle come utili indicazioni per decidere come comportarsi, per comprendere di cosa abbia bisogno e quali siano i suoi desideri, e non più come una minaccia. Scoprirà che le emozioni possono essere dolorose ma, grazie all’aiuto di qualcuno e attraverso la condivisione, possono essere affrontate con successo. Sarà così in grado di sfruttare le proprie capacità cognitive ed emozionali per rispondere alla vita di ogni giorno, per conoscere se stesso e gli altri, per adattarsi ai propri conflitti interiori e alle condizioni esterne.
Dott.ssa Manuela Marangio
Bibliografia
Gardner, Educare al comprendere, Feltrinelli, Milano, 1993
Giusti, Locatelli, L’empatia integrata, Sovera, Roma, 2007
Goleman, Intelligenza emotiva, Rizzoli, Milano, 1996
Grazzani Gavazzi, Ornaghi, Antoniotti, La competenza emotiva dei bambini, proposte psicoeducative per le scuole dell’infanzia e primaria, Erickson, Trento, 2014
Sunderland Margot, Aiutare i bambini… a esprimere le emozioni, Erickson, 2007